Numeri per parlare

Year: 2011
L’autore del libro – in collaborazione con Rosa Pugliese e Erling Strudsbolm, che firmano due capitoli - non è un matematico. È docente di Linguistica a Treviso. I numeri di cui parla non sono quelli più propriamente matematici ma riguardano piuttosto l’uso che se ne fa nel linguaggio comune.

C. Bazzanella

Numeri per parlare

Laterza, Bari, 2011

pp. 165; euro 12,00

 

L’autore del libro – in collaborazione con Rosa Pugliese e Erling Strudsbolm, che firmano due capitoli- non è un matematico. È docente di Linguistica a Treviso. I numeri di cui parla non sono quelli più propriamente matematici ma riguardano piuttosto l’uso che se ne fa nel linguaggio comune. L’autrice analizza appunto il significato dei numeri nel linguaggio comune, per indicare una quantità indeterminata o approssimata. È una pratica talmente diffusa che quasi non ce ne accorgiamo. Leggendo il libro, viene così modo di riflettere su quante volte usiamo espressioni come “in due parole”, “fare quattro passi”, “arrivo tra due minuti”, “dare i numeri”, “grazie mille”, “tenere il piede in due scarpe”, “fare quattro salti”, “quattro salti in padella”, “essere al settimo cielo”, ecc. Il posto d’onore va a “quattro e quattro otto” che il ministro socialista De Michelis – ricordate? - tradusse disinvoltamente in “four and four eight”.