La patria ci vuole eroi

Year: 2014
Gli eroi protagonisti del volume di Bottazzini e Nastasi – storici della Matematica e noti divulgatori scientifici – sono gli uomini di scienza e in particolare i matematici che, nell'arco del lungo Risorgimento italiano, sono stati protagonisti della vita politica del nostro Paese, chi alla guida delle istituzioni nelle "Repubbliche sorelle" napoleoniche, chi combattente nelle battaglie del Quarantotto e chi protagonista della manzoniana "rivoluzione" che ha condotto all'Unità d'Italia.

U. Bottazzini - P. Nastasi

La patria ci vuole eroi

Zanichelli, Bologna, 2013

pp. 434; euro 27,00

 

Gli eroi protagonisti del volume di Bottazzini e Nastasi – storici della Matematica e noti divulgatori scientifici – sono gli uomini di scienza e in particolare i matematici che, nell'arco del lungo Risorgimento italiano, sono stati protagonisti della vita politica del nostro Paese, chi alla guida delle istituzioni nelle "Repubbliche sorelle" napoleoniche, chi combattente nelle battaglie del Quarantotto e chi protagonista della manzoniana "rivoluzione" che ha condotto all'Unità d'Italia.

Matematici come Federico Menabrea, esponente di spicco della Destra cattolica e oltranzista, deciso oppositore di Cavour e primo ministro nello Stato unitario. Come Francesco Brioschi, anticlericale e fondatore del Politecnico di Milano e a lungo punto di riferimento della vita politica ed economica milanese; dopo la breccia di Porta Pia, Brioschi si impegnò nel "progetto cosmopolita", come lo definì Quintino Sella, di rendere la nuova capitale non più la Roma dei Papi ma la Roma della Scienza. Come Luigi Cremona, amico degli eroici fratelli Cairoli, che concluse la sua carriera politica come ministro e vice-presidente del Senato. E i molti altri matematici che si spesero nel progetto politico e culturale di portare il nuovo Stato al livello delle più avanzate nazioni d'Europa.

In un discorso tenuto nell'Aula Magna dell'Università di Bologna nel 1860, Cremona espose il suo manifesto che annunciava l'impegno dei matematici della generazione risorgimentale nella vita civile e scientifica della nazione: "Ancora una volta dunque, o giovani, io vi dico: non la turpe inerzia che sfibra anima e corpo, ma i militari e li scientifici studi vi faranno ajutatori alla grandezza di questa nostra Italia, che sta per rientrare, al cospetto dell'attonita Europa, nel consorzio delle potenti e libere nazioni, con una sola capitale, Roma, con un solo re, Vittorio Emanuele, con un solo e massimo eroe, Garibaldi".

Nel prezioso volume sono riportate le discussioni – ancora oggi attuali – sulle questioni vitali del paese che li videro protagonisti in Parlamento, dalla politica doganale all'esercizio della rete ferroviaria, dall'autonomia universitaria alla formazione di governi dettati dalle esigenze di bilanciare le istanze della Destra e della Sinistra storica. Le figure di questi grandi scienziati sono purtroppo scomparse dai manuali, ma le vicende di questi eroi dimenticati invitano a guardare alla recente storia del nostro Paese da una prospettiva nuova e originale ignorata dalla storiografia.