Il matematico in giallo

Year: 2008
Carlo Toffalori è docente di Logica all'Università di Camerino ed è anche presidente dell'AILA ("Associazione Italiana di Logica e sue Applicazioni"). Ma la sua grande passione sono i libri polizieschi. Per lo meno, costituiscono uno dei suoi principali interessi extra-scientifici, "alla faccia" di chi vorrebbe i matematici -a maggior ragione, i logici- unicamente interessati alle loro astruse deduzioni...

Carlo Toffalori

Il matematico in giallo - Una lettura scientifica dei romanzi polizieschi

Guanda Editore

Parma 2008, pp.270, € 13,00

Carlo Toffalori è docente di Logica all'Università di Camerino ed è anche presidente dell'AILA ("Associazione Italiana di Logica e sue Applicazioni"). Ma la sua grande passione sono i libri polizieschi. Per lo meno, costituiscono uno dei suoi principali interessi extra-scientifici, "alla faccia" di chi vorrebbe i matematici -a maggior ragione, i logici- unicamente interessati alle loro astruse deduzioni.

In "Il matematico in giallo", l'autore esibisce una grande conoscenza della letteratura gialla. Ce n'è per tutti e per tutti i gusti. Si va dai classici Edgard Allan Poe, Sherlock Holmes, Poirot, Maigret ecc. a "l'ultimo Teorema di Fermat", "Zio Petros e la Congettura di Goldbach" e via discorrendo.
Ma il lupo perde il pelo, non il vizio. Così Toffalori rilegge tutti questi autori e storie di indagini e di assassini nell'originale prospettiva di indagare -è il caso di dirlo!- quanta e quale Matematica venga usata o per lo meno citata.
Non sembri strano, ma di Matematica nei gialli ce n'è proprio parecchia: "il racconto poliziesco coinvolge la Matematica dalle sue origini; che la Matematica ritorna spesso nelle pagine dei gialli, al servizio del bene, ma anche a quello del delitto; che esistono investigatori matematici; che la Matematica, con la sua apparenza di ineffabile e infallibile razionalità, sa porsi con pari disinvoltura al servizio del crimine e della giustizia. Ma avremo anche modo di constatare che la Matematica non è forse fredda, onnipotente e inappellabile come in genere si immagina, e ha invece le stesse passioni e gli stessi fremiti della gente comune, dei delinquenti o dei poliziotti."