Ipazia, quando il dialogo fa paura

Ipazia nasce ad Alessandria d'Egitto nel 370 circa e muore nello stesso luogo nel marzo del 415. È stata matematica, astronoma e filosofa. Pagana, la sua fama deriva soprattutto dalla sua uccisione da parte di monaci cristiani. È diventata una martire del paganesimo e della libertà di pensiero.

È a questa figura, quanto mai contemporanea, che è dedicato il nuovo film di Alejandro Amenábar “Agorà”. Il film racconta la storia della scienziata in un’Alessandria d’Egitto dove si scontrano cristiani, ebrei e pagani. A nulla vale la giovane saggezza di questa donna che vorrebbe fermarli. Ipazia si oppone a una lotta fratricida che fa vittime sia tra i pagani come lei, sia tra gli ebrei e i cristiani. Cristiani cattivissimi, giudei sanguinari, pagani studenti di Astronomia trasformati in soldati, si accaniscono uno contro l’altro mentre i romani stanno a guardare.

Il regista, noto per i bellissimi film “The Others”, “Il mare dentro” e “Apri gli occhi”, affronta così una storia  che creerà scalpore. Ma in Italia non si sa ancora se arriverà questo film. Attraverso facebook e vari altri siti si sta creando un movimento di pressione su produttori e distributori per far si che anche gli italiani possano vederlo. Sembra che questo film disturbi più di “Angeli e demoni” e de “Il Codice da Vinci”, i due film tratti dai romanzi di Dan Brown. Le autorità cattoliche in quell’occasione si erano irritate ma i film erano usciti. “Agora” di Alejandro Amenabar tocca tasti più profondi. La storia narrata, una storia reale, non era mai uscita sullo schermo. “Ci sono diversi film sul contrasto tra religione e scienza, non volevamo raccontare ancora una volta Galileo e abbiamo cercato una storia non nota. Nel lavoro di ricerca su Ipazia ci siamo resi conto di quanto ci sia in comune tra la sua epoca e la nostra. Niente è cambiato: oggi come allora si uccide in nome di un dio. Ma non è un film contro le religioni, è contro i fondamentalismi  che cancellano la tolleranza e il dialogo, si esprimono solo con distruzione e morte”, commenta il regista.

Sulla probabile mancata uscita in Italia del film, nelle ultime settimane si è sviluppata qualche polemica . Sotto accusa è finito il Vaticano, che non gradirebbe il dibattito sui temi toccati dalla pellicola e boicotterebbe l’uscita della versione italiana. Altri commentatori, non necessariamente di ispirazione cattolica, hanno invece sottolineato le ragioni economiche : il film è costato molto (73 milioni di dollari, un record per le produzioni europee) e quindi i produttori chiedono cifre particolarmente elevate, d’altra parte, i distributori italiani temono di incassare troppo poco (come è successo per qualche precedente film di Amenabar) e pertanto si rivelano particolarmente cauti.

La sua biografia, tratta dal volume ..., la potete leggere qui.

Qui sotto potete invece vedere il trailer originale del film.